giovedì 26 maggio 2016

Pol.in


Arrivo da HOW un po’ trafelata...ovviamente è prevista pioggia..pioggia che viene giù a secchiate proprio quando decido di uscire di casa. Il solito tempismo perfetto...
Appena entrata noto subito il tavolo handmade fatto da Giulia e Luca pieno di colori, matite, pennarelli e maxi timbri e una ragazza intenta a disegnare bamboline che sembrano uscite da foreste incantate.
Alle sue spalle un libro e decine di illustrazioni. 



Le bellissime illustrazioni di Sefora e il suo libro Symbiosis


Capisco subito che è Sefora Pons, una delle due creative del duo Pol.in che oggi da HOW presentano la loro collezione primavera/estate.





Dopo aver salutato Giulia e Luca mi presento, e vicino a me arriva una ragazza super sorridente e dagli occhi brillanti, pieni di gioia: lei è Paola. Ed ecco che il duo Pol.in  si forma davanti a me.
Mentre Sefora continua a disegnare, Paola ed io facciamo una piacevole chiacchierata che mi consente di conoscerle meglio.

Chi è Pol.in? Raccontatemi qualcosa di voi!
Pol.in è l’unione creativa di Paola Paletto e Sefora Pons.


Ecco il duo Pol.in!


Io sono curiosissima di sapere qualcosa di più, così Paola inizia a raccontarmi che lei è una sarta; mi specifica che però questa definizione non la rappresenta proprio a pieno e che il termine "sarta", nel suo caso, è un po' restrittivo.
Nell’immaginario comune la sarta è considerata colei che confeziona i capi ma, in realtà, non è sempre così.
Dietro a questo lavoro, spesso dimenticato, si nasconde una realtà fatta da tempi da rispettare e silenzi, è un lavoro “lento”, ma un lavoro che porta a dei risultati unici. 
Paola si occupa di ogni cosa: disegna, crea il cartamodello, sceglie i tessuti, taglia e confeziona…attualmente potrebbe essere definita una fashion designer, ma anche questo, secondo lei, forse non è il termine adatto. 
A Paola piace definirsi “artigiana dell’arte”; così è stata identificata da Sara Perro, la scrittrice delle descrizioni presenti all’interno del catalogo primavera/estate 2016.
Questo termine le calza a pennello. 
Paola è uno spirito libero, lei stessa si definisce quasi anarchica nel suo essere. Oltre che al progetto Pol.in, lavora ai suoi progetti personali di sartoria,  come insegnante allo IED di Torino e collabora con un laboratorio di tessitura e integrazione sociale chiamato “Associazione Penelope” a Saluzzo. 
Il suo passato si articola in studi specifici nel settore e nella pratica nell’atelier di via Tessore a Pinerolo. 
Fautrice della moda etica, non acquista per scelta nulla dalle grandi multinazionali, tutto ciò che indossa lo produce lei.

Sefora si definisce un’artista non convenzionale, è un’illustratrice, una scrittrice e una fotografa. Ha recentemente pubblicato un libro che raccoglie tutte le sue illustrazioni e tutti i suoi lavori che si chiama “SYMBIOSIS”.
E’ cresciuta in un piccolo paese delle Alpi piemontesi in provincia di Torino; il rapporto di Sefora  con il luogo d’origine è importante e sempre presente all’interno dei suoi lavori; fiori, foglie, alberi sono una costante e ricordano i boschi e la natura che l’han sempre circondata. 
Nonostante una vita intensa tra diversi lavori, due figlie e molte passioni, a Sefora le idee arrivano ancora quasi per magia, nascendo nel sonno e nel sogno.


Copertina di Symbiosis


Cosa significa il nome Pol.in? 
Sefora e Paola mi spiegano che il nome "Pol.in" è una sorta di sigla derivante dalla storpiatura di Poli o Pauline, soprannomi di Paola. 
Come rappresentazione di entrambe, inizialmente, il loro logo era composto dalla scritta "Pol.in" insieme ad una goccia che rappresenta da sempre Sefora all'interno dei suoi lavori artistici. 
Successivamente la goccia è stata abbandonata ed è rimasto solo "Pol.in". 


Il primo logo di Pol.in



Come vi siete conosciute?
Paola ride e mi dice che lei e Sefora si sono conosciute “così, per caso!”. Inizialmente dividevano i banchetti dei vari mercatini a cui partecipavano; conoscendosi meglio e scoprendo le doti una dell’altra hanno deciso di iniziare a collaborare. La loro prima collezione è stata una collezione di capi per bambini molto apprezzata, così, da quel momento, iniziano collaborazioni continue fino alla nascita del loro brand personale Pol.in.


Da quanto esiste il brand Pol.in?
Sorridendo Paola mi risponde: “Due anni”. 

Visto il grandissimo lavoro che han fatto mi aspettavo che Pol.in esistesse da molto più tempo…Wow!

Come vi è venuta l’idea di questo progetto?
Paola e Sefora si guardano un attimo di sottecchi, poi Paola mi racconta che trovandosi bene insieme, avendo attitudini simili e scoprendo di poter realizzare qualcosa di bello e che funzionava, hanno subito capito di dover lavorare insieme per un progetto che fosse un connubio delle loro passioni.
La volontà di base è creare dei capi unici, fatti come se volessero indossarli loro stesse, con lo stile e i materiali che a loro piacciono.
Tutto ciò che è Pol. in è autoprodotto, dai timbri, ai capi, all’idea della collezione fino alle fotografie per i cataloghi. 

Wow, che dire sono davvero bravissime!

Pol.in è il vostro unico lavoro?
Paola sorride e mi risponde che no, o per lo meno non ancora! 
Ognuna di loro sta continuando a mantenere il proprio lavoro e, nel mentre, entrambe cercano di gestire al meglio questo progetto.
Questo ovviamente fa di loro delle vere imprenditrici. Paola continua la sua attività di sarta e insegnante allo IED, mentre Sefora continua il suo percorso da illustratrice, scrittrice e fotografa.

Pol. in viene definito da voi “Moda selvatica e stile spontaneo”, cosa significa?
Sefora e Paola mi spiegano che definiscono la loro moda “moda selvatica” perché è strettamente legata alla terra e alla naturalità, due aspetti che caratterizzano le origini di entrambe.
E’ selvatica perché non è legata a trend, dictact o influenze di mercato, ed è “spontanea” proprio perché nasce da dentro, dal loro cuore e dalle loro passioni; è frutto di ciò che le circonda o le ha circondate e porta con sé le loro caratteristiche ed il loro stile.

Ho letto che utilizzate la tecnica della stampa litografica per personalizzare i vostri capi, in cosa consiste? Che cosa è?
Paola prende in mano uno dei grandi timbri che è sul tavolo ed inizia a descrivermi questa tecnica che conosco davvero poco. 
La stampa litografica è una tecnica che prevede di imprimere un disegno opportunamente intagliato su una matrice su un tessuto o sulla carta.
Sefora con la sua manualità da illustratrice provetta utilizza dei “panetti “ in linoleum che intaglia a mano dando loro la forma e il disegno che preferisce. 
Questi sono poi “timbrati” sui capi rendendoli unici; unici perché ogni timbro verrà sempre impresso in maniera differente su ogni capo, unici come opere d’arte, unici come ognuno di noi.
Un esempio? Dieci camice saranno sì dello stesso modello, ma in realtà nessuna sarà mai esattamente uguale all’altra. 
Paola sottolinea che anche altri artigiani utilizzano questo tipo di tecnica ma pochissimi intagliano le matrici da sé, come fa Sefora; di solito utilizzano dei sistemi per un taglio meccanico.

Che bellezza! Io sono davvero estasiata! :) 


Un esempio di "timbro" intagliato a mano

Ecco un piccolo esempio della tecnica litografica su carta


Quali sono gli elementi che caratterizzano le vostre collezioni?
Paola mi rivela che ciò che sicuramente caratterizza le loro collezioni sono la raffinatezza della  moda e dello stile francese, l’essenzialità del design giapponese, la botanica e la natura montana. 
Sefora proviene da un piccolo paese in montagna in provincia di Torino, mentre Paola da un paese di campagna sempre in provincia di Torino. Questa loro provenienza influenza tutte le loro collezioni, infatti ogni capo porta il nome di piante e arbusti tipici dei loro luoghi di origine, quindi ad esempio avremo la  camicia Artemisia, l’abito Sambuco e la t-shirt Pilosella.







Gli abiti sono funzionali, caratterizzati da tagli comodi e ampi, linee essenziali e tessuti puri e naturali come il cotone e il lino.
Ogni capo è ideato come il capo ideale che ognuna di loro vorrebbe indossare nel quotidiano.

Pol.in ha una linea uomo, donna e bambino e attualmente sta nascendo anche una linea di complementi d’arredo composta da cuscini e pouf in tessuto di canapa riciclato proveniente dai sacchi per la raccolta dei bachi da seta. 

Paola e Sefora non smettono mai di stupirmi! 


Complementi di arredo firmati Pol.in
Complementi di arredo firmati Pol.in


Invece quali sono gli elementi che caratterizzano collezione p/e 2016?
Paola e Sefora mi spiegano che i capi della collezione primavera/estate 2016 sono capi dal design comodo, lineare e minimale. 
Le linee degli abiti si semplificano, le stampe si avvicinano allo stile nord europeo senza però dimenticare mai la natura e le piante officinali.
Non mancano le grafiche per un continuo dialogo tra moda e arte, così un taschino diventa una casetta, una balena fa capolino sulla borsa o sulla maglietta, foglie e piume si alternano su pantaloni e maxi cinture.
Per gli scatti del catalogo di questa nuova collezione Paola e Sefora si sono ispirate all’arte vivace e colorata di Frida Kahlo; le modelle portano tra i capelli corone di fiori ed i colori sono vivi e accesi proprio come le opere d’arte di questa artista.
Come tutti gli altri particolari, anche i bottoni sono unici e ricercati. Per questa collezione i bottoni sono stati ideati da Paola e Sefora e creati grazie alla stampa 3D.
Un esempio del perfetto connubio tra arte, tecnologia e unicità.  





Da dove traete ispirazione?
Entrambe mi rispondono che come già detto la loro ispirazione massima è la natura, ma vengono influenzate anche dalle loro esperienze, dall’arte e dai viaggi che hanno fatto.

Siete sempre state supportate dalle vostre famiglie? Hanno sempre creduto tutti in questo progetto o c’è qualcuno che non era convito e ora lo state facendo ricredere?
Sefora e Paola mi raccontano che, fortunatamente, entrambe provengono da famiglie che han sempre lasciato loro la libertà di sperimentare e provare senza dar giudizi. 
Tutti sono molto contenti di come il progetto Pol.in sta andando e spesso vengono in loro aiuto per i vari spostamenti, montaggi di stand e tanto altro. 

L’utilizzo dei social media vi ha aiutato per far conoscere Pol.in?
Entrambe ridono e Sefora posa il pennarello che ha in mano e ridendo dice a Paola: “Detto fatto! Mi stavo dimenticando..facciamo una foto e postiamola!”.
Paola mi rivela che sì, l’utilizzo di questi strumenti le ha aiutate a farsi conoscere, nonostante ammettano di non riuscire ad utilizzarli a pieno. In effetti nelle aziende ci sono delle persone che svolgono il lavoro di social media marketing tutti i giorni tutto il giorno; nel loro caso attualmente è impossibile, ma entrambe si impegnano per far sì che i loro profili social siano sempre attivi.
Mi spiegano che ciò che le ha aiutate a crescere a livello di “fama” è ovviamente la qualità e l’unicità delle loro creazioni, inoltre con il tempo, partecipando sempre ad eventi del settore, hanno iniziato ad avere la loro clientela fissa che le riconosce, le apprezza e sa dove trovarle. 

Trovate Pol.in su Facebook, Instagram e Pinterest e sul loro sito internet.





Avete mai pensato “mollo tutto!” o “ma chi me l’ha fatto fare’” ?
Si guardano e sorridono e mi rispondo che no, non hanno ancora mai pensato né di mollare né di tornare indietro…o forse dice Paola, con la faccetta furbetta: “Non è ancora passato abbastanza tempo!”. 
Mi racconta che, come spesso accade, ci sono giorni “sì” e giorni “no” ma in questi casi ci si tira su a vicenda, entrambe ridono: “Per fortuna ci compensiamo molto l’una con l’altra!”.





Avete un e-commerce?
Paola mi dice che no, non c’è un e-commerce. Questa, in realtà, è un po' una scelta; la loro intenzione non è quella di avere un magazzino con prodotti sempre a disposizione come gli e-commerce convenzionali, il loro e-commerce lo definiscono “caldo”, quasi famigliare. Se si è interessati ad un capo specifico bisogna solo scrivere a Pol.in e sia Paola che Sefora saranno disponibili a personalizzare colori,  disegni e tessuti. 

In effetti dopo essere entrati di più nell’ottica di questo splendido brand, non potevamo che aspettarci una risposta così!


Dove possiamo trovare i vostri capi?
Beh Paola mi dice che è impossibile non trovarle alle varie edizioni del mitico San Salvario Emporium, A mano market e molti altri mercatini di designer emergenti e poi in qualche negozietto sparso qua e là per l’Italia.

Ecco l’elenco completo!
  • Via Vai - Via Guastalla 10, Torino (TO)
  • Onboard - Via Duca degli Abruzzi 2, Pinerolo (TO)
  • Chance Surf Shop - Fraz. Ghigo, Prali (TO)
  • Juna - Via De Felice 11, Catania (CT)
  • HOW Concept Store - Via Pierino Belli 14, Alba (CN)
  • Inferno 16 - Via dell’Inferno 16/b, Bologna (BO)
  • Lo Fai - Via Cavalletto 4, Piacenza (PC)
  • Bizzarro - Via Roma 52, Gioia del Colle (BA)

Per essere sempre aggiornati su dove poter trovare Paola e Sefora mettete “Mi piace” sulla loro pagina Facebook!

Avete fatto qualche collaborazione?
“Oh sì!” esclama Paola.
Prende il catalogo, mi fa vedere le foto e mi spiega che per la loro realizzazione sono state ospitate nello studio dell’artista Marco Da Rold, famoso pittore di Villar Perosa.
All’interno del nuovo catalogo, che si può consultare online, si possono ammirare gli splendidi ambienti di questo luogo.
Un’altra collaborazione è stata fatta con lo studio Protech di Claudio Aimonetto per la realizzazione di bottoni ideati ad hoc e creati con la stampante 3D.



Prime foto dello shooting per il catalogo p/e 2016

Backstage shooting collezione p/e 2016

Bottoni stampati 3D grazie allo Studio Protech






Finiamo questa  meravigliosa chiacchierata mentre io continuo a rimanere quasi ipnotizzata guardando Sefora che disegna e personalizza le varie illustrazioni. Balene a pois, alberi dalle lunghe fronde in fiore che diventano capelli  al vento di bambine dallo sguardo felice.
Che dire, Paola e Sefora sono due artiste straordinarie e poliedriche, hanno unito le loro passioni e il loro amore per ciò che fanno dando vita a qualcosa di estremamente unico e originale.


Sicuramente continueranno a stupirci. 




































mercoledì 11 maggio 2016

HOW Concept Store / Clothing & Furniture


Primo post del blog…bene!
Iniziamo da HOW Concept Store!
Parlarvi di questo progetto non può che rendermi felice e farmi sentire un po’ partecipe della bellissima avventura intrapresa da Giulia e Luca.
Giulia e Luca sono una coppia di ragazzi giovanissimi che dopo essersi innamorati di una realtà, all’esterno già ben radicata, han deciso di farla loro e portarla in quel di Alba.

Nasce così HOW Concept Store.
HOW è un piccolo shop nato a novembre in Via Pierino Belli 14 ad Alba.  La ragazza che lo gestisce, Giulia, la conosco già da un po’, infatti è stata una delle mie compagne al corso di Visual Merchandiser dello IED di Torino.

Quando mi ha detto che avrebbe aperto un negozio ad Alba sono stata davvero contenta, abitando qui sarei riuscita ad andarla a trovare spesso e poi, essendo una creativa anche io, appena ho messo a fuoco la tipologia di negozio mi sono subito venuti gli occhi a cuore.
HOW è un concept store molto particolare; l’atmosfera che si respira al suo interno profuma di artigianalità e unicità e, almeno a me, ricorda molto i negozi del nord Europa.
Il layout è stato tutto studiato da Giulia, compagno e amici (..tutti designer e creativi e appartenenti al gruppo Screw Project..); è tutto in legno riciclato, quindi 100% environmental friendly e totalmente componibile.
Ho fatto qualche domanda a Giulia per farci conoscere qualcosa in più di questo posto e renderci partecipi della sua storia.

Da dove è nata l'idea di HOW?
Giulia ride! Mi racconta che l’idea di un negozio come questo è nata circa un anno e mezzo fa dopo un viaggio in Olanda. 
L’Olanda è un paese ricco di concept store di questo tipo, è pieno di spazi dedicati all'artigianato e ai designer emergenti. Un esempio? Giulia mi racconta che a Eindhoven (definita proprio la città più creativa d’Olanda), nella zona industriale, ci sono fabbriche dismesse che, successivamente rimesse a posto, diventano degli spazi in cui tantissimi artigiani e designer possono esporre, vendere ed anche lavorare lì direttamente, mettendo a disposizione le loro creazioni o i loro servizi.


Raccontami qualcosa di voi!
Giulia, mi dice che è sempre stata appassionata di arte e design, si è laureata in Interior Design allo IAAD di Torino e successivamente si è specializzata allo IED con un corso di Visual Merchandising (quello dove ci siamo conosciute.. ).
Luca è un grafico ed un creativo da sempre amante della street art; ha frequentato un corso di legatoria in cui ha imparato le tecniche della legatoria artigianale e, infatti, sta studiando la realizzazione di quaderni, album e blocchetti fatti a mano da lui (WOW!).
Giulia aggiunge che la loro passione per l’artigianato e l’handmade nasce dopo che entrambi frequentano un corso di falegnameria a Torino; grazie a questo imparano un sacco di tecniche utili per la lavorazione del legno (..uno dei tavoli presenti in negozio è una delle loro opere!).

Quanto tempo ci avete messo a realizzare tutto?
“Un annetto tondo tondo” afferma Giulia. 
Appena tornati dall'Olanda Giulia e Luca decidono che è ora di provarci.  Iniziano subito ad informarsi sulla possibilità di poter aprire un posto loro e all’ipotesi di ricevere qualche finanziamento a livello regionale. Durante questo processo sono stati aiutati dal MIP (Progetto Regionale “Mi metto in proprio”) della provincia di Cuneo grazie al quale sono stati seguiti per la realizzazione del Business Plan. Lo step successivo è stato trovare i locali in una posizione favorevole, sistemarli e allestirli poi l’avventura è finalmente cominciata.

Cosa vi ha spinto di cercare di cambiare?
Giulia mi spiega che entrambi volevano qualcosa di più; la vita da dipendente iniziava a stargli stretta così, insieme, han deciso di buttarsi in questa nuova attività come imprenditori di sé stessi. Insomma: “ora o mai più”.
Giulia dopo aver finito gli studi lavorava da Leroy Merlin; una bella esperienza che le ha consentito di imparare la gestione di un punto vendita: dagli ordini alla gestione delle vendite e del magazzino.
Nonostante l'ambiente di lavoro fosse molto positivo e stimolante la voglia di evolvere e mettersi in proprio era sempre lì. Quindi dopo varie collaborazioni con gruppi di designer e artisti, la partecipazione a contest e concorsi di design per la realizzazione di prodotti, la vacanza in Olanda è stata la scintilla che ha dato il via al loro progetto personale.

Perché avete scelto Alba per l’apertura e non ad esempio una città come Torino?
“Bè Alba è una delle cittadine più belle e vive del Cuneese” afferma Giulia.
Inoltre, dopo varie ricerche in altre città papabili come Torino o Saluzzo,  lei e Luca si rendono conto che un negozio con questo tipo di concept non era ancora presente in Alba, e le persone interessate a prodotti unici e artigianali non avevano un posto di riferimento. La costante presenza di turisti e di eventi (come Vinum, la Fiera del Tartufo, Jazz Festival etc.) hanno fatto sì che Alba diventasse la cittadina in cui aprire. 
Giulia mi racconta che entrambi amano molto Torino, e che avevano fatto un pensierino ad aprire lì HOW; Torino però, essendo una metropoli, risultava molto più dispersiva e alcuni concept, non uguali ma simili, già si potevano trovare. Inoltre Giulia mi fa giustamente notare che, a Torino, sono sempre più diffuse manifestazioni ed eventi in cui designer emergenti e artigiani espongono e vendono le loro creazioni; quindi i cittadini hanno molte più possibilità di venire a contatto con questo tipo di prodotti rispetto ad Alba. 

Quali brand sono presenti da HOW?
Giulia mi fa fare un piccolo tour guidato all’interno del negozio.
I prodotti presenti da How sono abbigliamento e accessori, sia da donna che da uomo, complementi d’arredo e..una magnifica stampante 3D (di cui mi sono innamorata…).
Ecco un elenco dei brand che potrete trovarci:
- Springa: calzature uomo/donna;
- Scarlet virgo: borse e accessori;
- If Bags: borse e accessori;
- Cicapui: borse e accessori;
- Pastina: complementi d’arredo;
- Big Design: complementi d’arredo;
- Design object: complementi d'arredo;
- Creative - Cables: cavi e lampade di design;
- Zorkmade: artigianato creativo;
- U Never Know: abbigliamento donna; 
- LUVAEprodotti per il viso e il corpo a base degli scarti della lavorazione dell’uva;
- Pol.in: abbigliamento donna e accessori;
- SiXim Lab: abbigliamento uomo e donna;
- MOKS: borse e abbigliamento donna;
- Bask in the sun: abbigliamento uomo;
- Annette Ceramics: complementi d'arredo;
- Essent’ial: oggetti e complementi d'arredo in fibra di cellulosa;
- Piccola falegnameria di Andrea Bouquet: complementi d'arredo;
- mr. nico: oggetti di design in legno; 
- Woodillon: papillon in legno e accessori artigianali;
- Vicolo Pagliacorta: accessori e complementi d'arredo;
- Colla: accessori;
- Sabrina Fossi: complementi d'arredo;
- Guardaroba: abbigliamento e accessori donna;
- Woodmi: cover smartphone;
- Pauty Jewels: accessori uomo e donna;
- Olow: abbigliamento uomo.


Come li avete scelti?
Giulia mi spiega che oltre alla ricerca sul campo, nei vari mercatini di designer ed artigiani come San Salvario Emporium a Torino e l’East Market a Milano,  al Fuori Salone e a Homi, lei e Luca hanno fatto tantissimo scouting online e sulle piattaforme che ospitano le vetrine di moltissimi creativi come Etsy. 

Perché avete scelto questo stile per il vostro negozio?
Giulia mi racconta che dalla passione di entrambi per la lavorazione del legno e dalla loro continua collaborazione con Screw Project (un gruppo di designer ex colleghi di Giulia, con i quali hanno collaborato e con cui hanno anche partecipato a Paratissima) ha fatto sì che HOW avesse questo stile: minimalista ed environmental friendly.
Ognuno dei moduli di cui sono composte le pareti, infatti, è totalmente riciclato perché composto dall’assemblaggio degli scarti della lavorazione del legno; non ci sono elementi fissi, ma tutto è estremamente variabile, un po' per cambiare sempre l’aspetto e l’ambiente del negozio un po’ per la necessità di avere spazi nuovi e sempre diversi per i differenti tipi di merceologia.
Io stessa, dopo aver conosciuto meglio Giulia e Luca, le loro esperienze e il loro background mi rendo conto che HOW non poteva che essere così.

Uno degli elementi più innovativi di questo negozio è lei: la stampante 3D!
E’ un elemento che piace? Come è stata percepita dalle persone?
Giulia mi spiega che non tutti ancora la conoscono e finché non la vedono in funzione non riescono a capirne il reale utilizzo. Ci sono poi clienti che portano i progetti ideati da loro e le chiedono di stamparglieli, altri che si affidano a lei e a Luca per la realizzazione completa, dal progetto al prodotto finito. 
Mi svela, inoltre, che la scelta di avere una stampante 3D in negozio, oltre ad essere un elemento innovativo,  è stata fatta per permettere la realizzazione di una collezione ideata da entrambi, composta da complementi d’arredo, bijoux ed accessori. (Siamo curiosi!!).
La cosa stupenda di questo elemento è, secondo me la possibilità di realizzazione di qualsiasi oggetto che ci passi per la testa, con la stampante 3D si può tutto, o quasi. ;)

Avevate pensato a un target di riferimento ben preciso per la clientela?
Rimanendo tutto il pomeriggio in compagnia di Giulia all’interno di HOW mi rendo conto da sola che in realtà una “clientela target” non esiste. 
Giulia, infatti, mi dice che a prima vista HOW può sembrare un negozio per un target giovane, ma in realtà se si va oltre non è proprio così. Non è tanto l’età, ciò che caratterizza la clientela di riferimento ma è la mentalità! Le persone che entrano e sono curiose, sono quelle con una sensibilità in più verso l’artigianalità e l’unicità dei capi e degli oggetti presenti da HOW.

Da quanto avete aperto ormai?
Facciamo rapido calcolo e…: “Circa sei mesi” afferma Giulia…"Il tempo vola”. 

Avete un e-commerce?
Giulia mi dice che no, non hanno ancora l’e-commerce, ma la sua realizzazione è in cantiere. 
Luca ha infatti appena finito un corso da web designer per la realizzazione di pagine web. 
Quindi: "Tempo al tempo".
Attualmente si possono trovare alcuni articoli su Depop ed in futuro Giulia pensava di iniziare a mettere on-line i primi pezzi della linea ideata da lei e Luca su Etsy per poi passare ad un negozio on-line vero e proprio. 

Avete fatto qualche collaborazione?
“Ma certo!” afferma Giulia con gli occhi che le brillano.
In effetti non potevamo aspettarci altro.
Luca e Giulia hanno realizzato delle lampade disegnate da loro e stampate con la mitica stampante 3D per una stanza a tema “Natura” dell’Hotel “Lo Scoiattolo” di Pralormo (TO); inoltre hanno progettato l’illuminazione per il negozio di fotografia “Fantasie Fotografiche” di Canale (CN) utilizzando i prodotti di Creative - Cables.

C’è stato un momento in cui vi siete detti “Cos’ho mai fatto?!” o magari avreste voluto tornare indietro?
Giulia scuote la testa sorridendo: “No mai! Ogni tanto, come in ogni lavoro ci sono quei giorni 'no' o quei giorni in cui il morale è a terra ma poi tutto passa in un battibaleno. E’ ancora troppo presto per fare bilanci e ogni giorno si cerca di dare il meglio di sè”.

Avete pensato a qualche evento?
“Assolutamente sì!”. 
Giulia mi racconta che l’ultimo evento è stato il 23 aprile in compagnia dei creativi di Scalet Virgo grazie ai quali era possibile la personalizzazione dei loro splendidi prodotti in termini di tessuti, pellame e accessori. 
Nelle prossime settimane, più precisamente il 14 maggio, è in programma un evento con le creative di Pol.In, mentre a giugno un evento in compagnia di UNeverKnow, SiXim Lab e 7Vite. 
A seguire ci sarà un maxi evento all’aperto per il weekend del 17 giugno al Gallo d’Alba; HOW insieme al birrificio Boia Fauss di Alba ha coinvolto tutti i più bravi artigiani e designer di zona per un evento unico. 
In futuro ne sono previsti molti altri e, se volete essere sempre aggiornati sugli eventi in programma, vi consiglio di mettere un “Mi piace” sulla loro pagina Facebook.




Dopo un pomeriggio in compagnia di Giulia in questa splendida cornice che è HOW torno a casa più felice che mai, augurando a Luca e Giulia il meglio per la loro attività e per il loro futuro. 
Evviva l’handmade, evviva l’artigianato e l’unicità, evviva HOW! :)

Volete fare un piccolo tour virtuale all'interno di HOW? Eccolo qui!

p.s: sto seriamente pensando di acquistare una stampante 3D… :p